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LA PROCEDURA D'ASILO

Fare domanda di protezione internazionale significa chiedere allo Stato Italiano di riconoscere che la persona, se rientrasse nel proprio paese, correrebbe un serio pericolo. Se questo pericolo viene riconosciuto, al richiedente viene permesso di rimanere regolarmente sul territorio, ottenendo un titolo di soggiorno diverso in base alla tipologia di pericolo o di danno. 

La procedura è lunga e complessa. Inizia con la formalizzazione della domanda di protezione, tramite appuntamento a Cinformi e poi in Questura, e poi procede tramite un’intervista del richiedente da parte della Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale. Questa Commissione, che si trova a Verona per chi fa domanda a Trento, ascolta la storia della persona, fa domande per verificarne la veridicità e poi decide con una risposta ufficiale.

Se la risposta è positiva, la persona dovrà nuovamente rivolgersi alla Questura perché emetta un permesso di soggiorno. Se è negativa, il richiedente può scegliere di fare ricorso in Tribunale, assistito da un avvocato.

In tutto questo sono molti gli aspetti tecnici, gli intoppi e le sfumature che rendono difficile, per i richiedenti asilo che non conoscono il sistema italiano, comprendere e portare a termine le varie pratiche burocratiche. D’altra parte, è molto importante prestare attenzione ad ogni passaggio, perché a volte per poco si rischia di perdere dei diritti acquisiti, anche molto importanti.

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