Il mese scorso a Villa Sant’Ignazio si è svolta la nostra Assemblea sociale, che prevedeva il rinnovo del consiglio direttivo e del presidente. L’Assemblea è un’occasione per noi di incontrarci, operatorɜ, volontarɜ e socɜ, per rivivere insieme l’anno, fare un bilancio di cosa è andato bene e cosa può invece migliorare.
Lɜ socɜ presenti hanno eletto, riconfermandolo, il Presidente Stefano Graiff, e i nuovi membri del consiglio direttivo: Elisabetta Cescatti (GRIS), Laura Pedri (Villa Sant'Ignazio), padre Alberto Remondini (Villa Sant'Ignazio), Giovanna Fabris (Centro Astalli), Tommaso Bisoffi (Centro Astalli) e Giorgio Dossi (edizioni Erickson).
All’Assemblea ha partecipato anche Padre Camillo Ripamonti, presidente della sede nazionale del Centro Astalli, ricambiando la visita fatta da noi in aprile.
Il rieletto Presidente Graiff, affiancato dal coordinatore Stefano Canestrini, ha ripercorso l’ultimo anno ricordando le difficoltà dovute al progressivo disinvestimento della Provincia nei progetti di accoglienza e inclusione, e ha ribadito che non c’è nessuna emergenza migranti. In Trentino infatti arriva circa una persona al giorno, attraverso la violenta Rotta Balcanica e, di tutti gli sbarchi dal Mediterraneo, in Trentino non arriva più nessuno ormai da anni. La vera emergenza sta nel riuscire a garantire accoglienza a chi chiede asilo, anziché costringere le persone a dormire e vivere in strada in attesa di vedere garantito il loro diritto all’accoglienza.
«Ciò che ci è richiesto è, sì, di costruire sistemi di gestione delle migrazioni adeguati, ma soprattutto di ascoltare, metterci in relazione, restituire alle persone rifugiate la loro centralità» ha affermato Graiff nel suo discorso. «Ciascuna persona sia stimolo, obiettivo, valore… Ci è richiesto di togliere i fratelli e le sorelle dall’anonimato e trasformarli nel centro del nostro agire. L'accoglienza non è un "problema": è una straordinaria opportunità di futuro».
Nel corso dell’Assemblea sono stati approvati il bilancio economico, presentato dal coordinatore, e il Rapporto annuale, presentato da Giuseppe Marino (dell’équipe Relazioni e Sensibilizzazione) e dalle tre ragazze in servizio civile. Sara, Adele e Ippolita hanno raccontato le varie aree in cui lavorano e ciò che stanno imparando dal percorso fatto all'interno dell'associazione.
«Ho imparato che "accompagnare" può avere tante sfumature: significa curare i rapporti all'interno di una casa, mettersi in gioco, rafforzare il senso di appartenenza ad un gruppo, favorire la partecipazione delle risorse di tuttɜ» (Adele)
«Un utente una volta mi ha detto: "Quando sei nel tuo paese cammini con i piedi, quando cambi paese cammini con la testa”, riferendosi alle tante difficoltà burocratiche incontrate qui. Per me "servire" significa dare risposte a bisogni concreti, stare accanto per dare supporto. Questa esperienza mi sta insegnando il potere che la concretezza di un gesto ha di restituire speranza a chi si sente sopraffatto da una quotidianità che non sente sua» (Ippolita)
«Ho imparato che "difendere" non vuol dire necessariamente parlare per qualcuno. Molto più spesso significa lasciargli la parola, creare uno spazio all’interno del quale possa esprimersi, raccontarsi. Questo contribuisce a rompere molti stereotipi, e ci aiuta a capire che sono molte di più le cose che ci accomunano in quanto esseri umani, che non quelle che ci dividono o rendono diversi» (Sara)
Il Rapporto conferma che la Rotta Balcanica è la via più percorsa dalle persone migranti che raggiungono l’Europa. Nel 2022 sono arrivati in Trentino 382 migranti forzati (230 nel 2021) e il totale degli accolti corrisponde solo all'1 per cento dei migranti forzati accolti in Italia. Le nazionalità prevalenti delle persone accolte nei progetti di accoglienza in Trentino sono Pakistan (47%), Nigeria (25%) e il 2% sia dal Senegal che dal Gambia.
Il Rapporto annuale racconta il nostro ultimo anno, il nostro lavoro insieme al territorio su cui siamo attivɜ, dando testimonianza delle idee trasformate in azioni, insieme alla comunità locale e alle istituzioni. Soprattutto, racconta delle persone migranti forzate, a cui l’associazione si affianca per percorrere insieme un pezzo di strada.
L'Assemblea è stata un'occasione preziosa per ricordarci anche del nostro importante ruolo all'interno della comunità. Come ha ricordato Tommaso Bisoffi, operatore del Centro Astalli Trento eletto nel consiglio, essere presenti e agire è una grande forma di resistenza, e può davvero fare la differenza. Noi continueremo ad esserci, cercando costruire una comunità umanamente più ricca, pronta a considerare l'accoglienza come la straordinaria opportunità di futuro che rappresenta.
Comments