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CON LA PERSONA ACCOLTA

Ogni persona porta con sé bisogni, aspettative e risorse diverse. Come operatori accoglienza che stanno vicini ai migranti nella quotidianità, il primo passo del nostro lavoro è costruire una relazione individualizzata e di fiducia. Attraverso la reciproca conoscenza, possiamo infatti raccogliere i bisogni degli accolti e dare loro il supporto più giusto.

 

La costruzione di una relazione, se accettata da entrambe la parti, si sviluppa in una serie di fasi. La prima è quella della conoscenza, dove si raccolgono le informazioni sulla persona. In seguito l’operatore accoglienza si confronta con la sua equipe per valutare quali siano i bisogni e poi, insieme alla persona accolta, riflette sulle motivazioni e la pianificazione dei passi da intraprendere nel percorso verso l’autonomia.

 

Portiamo avanti il nostro lavoro individualizzato incontrando singolarmente i nostri accolti e concentrandoci sull’ascoltarli. Ma la relazione cresce anche nella condivisione di momenti e attività più informali, all'interno e all'esterno dei luoghi di vita; piccole cose che sembrano di poca importanza come condividere un pasto o un caffè insieme ma che acquisiscono invece un grande peso nel sviluppare la fiducia e la comprensione reciproca.

 

A questo forte elemento di relazione, uniamo una serie di azioni di tipo più “burocratico”, che sono però molti utili alla persona accolta, come prenotare appuntamenti sanitari e per accedere a vari servizi, offrire supporto per la compilazione di documenti e la gestione di pratiche come aperture di conti in banca, etc.

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