Quando parti per un lungo viaggio cosa porteresti con te? Preferiresti portarti dietro qualcosa di utile o qualcosa che ti piace? E se dovessi scappare all'improvviso? Queste domande sembrano un gioco, ma i migranti forzati se le sono fatte veramente prima di abbandonare la loro casa.
Chi è arrivato a Trento spesso ha perso quel poco che aveva nella traversata del deserto o del mare, ma alcuni oggetti sono rimasti tra le mani, attaccati alla cinghia di uno zainetto o dentro ad un semplice sacchetto di plastica. Il giorno dell'approdo, quegli oggetti sono diventati ancora più importanti: un ricordo di casa, la memoria di una persona cara si sono trasformati anche in una testimonianza perché con quegli oggetti, in mano o tra le gambe, si è sopravvissuti ad un viaggio terribile. Quegli oggetti sono allora un piccolo minuscolo monumento alla memoria. Senza marmo o placche d'oro ci raccontano una esperienza umana che nessun essere umano dovrebbe essere mai costretto a fare.
La mostra "Effetti Personali" ha per protagonisti alcune di quelle persone e alcuni di quegli oggetti. Quei volti e quelle reliquie raccontano storie di fuga, vite familiari, amici e compagni attraverso una Bibbia o un paio di scarpe. Il Centro Astalli Trento la propone per riflettere insieme sull'umanità che esiste dietro alla cronaca dei giornali o dietro alle pieghe della Storia di questi anni, una Storia che non vorremmo far studiare a chi verrà dopo di noi. Posiamo quindi lo sguardo su quelle fotografie e cerchiamo di comprendere qualcosa su coloro che arrivano tra le nostre case.
La mostra in 8 pannelli è disponibile per gli eventi e per le serate di sensibilizzazione. Scrivete quindi a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.