Pronti, partenza, via!
Dopo quasi un anno di intensa progettazione, la nostra idea si sta trasformando in realtà. Ma prima di raccontarvela, ci presentiamo: siamo tre studentesse dell‘Università di Trento, che, con il supporto del Centro Servizi Volontariato e delle Politiche Giovanili abbiamo voluto dare un nostro contributo sul tema della migrazione forzata, pensando ad un progetto unico, che svincoli l’accoglienza dai grandi numeri e dalle solite reti che se ne occupano.
Il risultato del nostro lavoro? Un percorso che coinvolgerà tre giovani rifugiati accolti nel Comune di Trento, tre giovani volontari desiderosi di avvicinarsi a questa realtà e un gruppo di bambini frequentanti le attività estive de “La Casetta Centro Aperto” di Canova di Gardolo. La prima parte di questo percorso sarà costituita da quattro giornate di formazione a cui parteciperanno i tre rifugiati e i tre volontari in un'esperienza volta alla compresione del gioco come veicolo di scambio culturale e che avrà come risultato finale la progettazione di una serie di attività ludico-ricreative che verranno poi proposte ai ragazzi della Casetta di Canova nell’arco di dieci giornate. E’ previsto, infine, un momento di restituzione del progetto alla cittadinanza tramite la realizzazione di un’opera artistica ad esposizione pubblica, nella cui creazione verranno coinvolti tutti i partecipanti al progetto.
Con questo percorso auspichiamo di gettare le basi per una migliore conoscenza della comunità locale, che i partecipanti potranno acquisire grazie alla rete di attori con cui avranno modo di confrontarsi, come ad esempio il Centro Astalli, promotore di questo progetto, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all‘Adige, la Cooperativa Arianna, il Comune e l'Università di Trento. Allo stesso tempo daremo modo ad alcuni giovani volontari trentini di conoscere il fenomeno della migrazione forzata, non attraverso dati e numeri, ma attraverso la relazione diretta, i racconti, le storie di alcuni di loro.
Riteniamo importante stimolare i giovani a confrontarsi attivamente con l’alterità, condividendo esperienze nuove e valorizzando la voglia di mettersi in gioco. Abbiamo molte attività da realizzare, siamo desiderose ed entusiaste di cominciare a veder realizzare passo dopo passo il nostro progetto. Vi terremo sempre aggiornati sulla nostra pagina Facebook Progetto Funsion: seguiteci, commentate e condividete per aiutarci a veicolare un messaggio positivo alla collettività, dimostrando che l’integrazione è possibile e che non servono grandi leggi, ma grandi cuori per trovare punti d’incontro anche tra culture diverse.
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Daniela, Georgiana, Nora